50 anni oggi!

Una delle piu’ grandi rivoluzioni del XX secolo e’ stata quella che ha trasformato le relazioni tra cattolici ed ebrei. E questa rivoluzione continua a portare cambiamenti nel dialogo sempre piu’ profondo tra cattolici ed ebrei in vari contesti, a diversi livelli e su una grande varieta’ di temi. Se avessi girato il mondo cattolico cento anni fa e avessi chiesto ai cattolici che incontravo quale era la prima cosa che gli veniva in mente nel sentire la parola “Ebreo”, immagino che avrei sentito risposte come “gli ebrei sono coloro che hanno ucciso Gesu’”, “sono persone rigide che si rifiutano di riconoscere il Messia”, o anche “sono un popolo respinto e punito da Dio”. Mi auguro che Nostra Aetate abbia avuto un effetto piu’ positivo sui giovani cresciuti nello spirito del Concilio. Se chiedessi la stessa domanda oggi: “Qual e’ la prima cosa che ti viene in mente quando senti la parola “ebreo”, spero che la risposta dei cattolici sia: “Sono il popolo di Gesu’, di sua Madre e degli apostoli”, “Sono il popolo eletto di Dio” e “Noi condividiamo con loro un grande patrimonio spirituale”.

Ma c’e’ ancora molto lavoro da fare! Tuttavia, oggi vogliamo celebrare la Dichiarazione del Concilio sulle Relazioni con le Religioni non cristiane – Nostra Aetate. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato alla sua stesura e soprattutto i due Papi che hanno promosso il documento, San Giovanni XXIII e il Beato Paolo VI. Vogliamo continuare ad impegnarci per il dialogo per un mondo migliore dove le persone di fede lavorano insieme, riconoscendo che siamo tutti figli dell’unico Creatore. In particolare in questo paese e in questa terra, vogliamo contribuire a costruire ponti che uniscono ebrei, musulmani e cristiani nella ricerca di vie che promuovano giustizia, pace, riconciliazione e perdono.