Liberazione mista a dolore


L’Agenzia Hotline per rifugiati e migranti ha rilasciato una dichiarazione oggi, 11 Agosto 2015, sulla decisione odierna dell’Alta Corte di Giustizia.

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Oggi, l’Alta Corte di Giustizia ha annullato i paragrafi che riguardano la legge anti-infiltrazione. La Corte ha stabilito che la detenzione nella prigione di Holot per 20 mesi non e’ costituzionale e che le persone detenute in Holot per piu’ di un anno devono essere rilasciate immediatamente o entro 15 giorni. Allo Stato erano stati dati sei mesi per promulgare una legge alternativa alla detenzione in Holot. La sentenza ha anche dichiarato che Israele non deve mantenere una politica il cui scopo sia quello di costringere i richiedenti asilo a lasciare Israele. I giudici hanno inoltre criticato la lentezza nell’esaminare le domande di asilo e il tasso abissalmente basso del riconoscimento dei rifugiati in Israele.

Cio’ significa che, nei prossimi giorni, centinaia di innocenti richiedenti asilo che sono stati detenuti in Holot senza processo verranno rilasciati. Sono contento perche’ in questo modo potro’ finalmente incontrarli da uomini liberi. Si tratta di un grande successo per il nostro team legale che, grazie al suo lavoro, ha fatto si’ che l’Alta Corte intervenisse per ben tre volte, di per se’ un evento piuttosto raro, stabilendo l’aspetto sproporzionale e incostituzionale della legge.

Tuttavia, questa decisione significa anche che la prigione di Holot continuera’ a rimanere aperta. Molti richiedenti asilo continueranno ad essere imprigionati in Holot e ad altri verra’ dato l’ordine di presentarsi alla prigione nel mezzo del deserto senza alcuna giustificazione. Ultimamente, il Ministero degli Interni ha allargato il numero di persone che possono essere detenute in Holot e circa altri 8.000 richiedenti asilo potrebbero essere mandati a Holot. Questo nuovo gruppo includera’, per la prima volta, coloro che sono sopravvissuti ai campi di tortura nel Sinai. Noi faremo tutto quanto e’ in nostro potere per prevenire il loro imprigionamento. Continueremo ad essere con i richiedenti asilo nelle lunghe code di attesa agli uffici del Ministero degli Interni, nelle udienze che precedono la convocazione in Holot e nel visitarli nelle prigioni di Holot e Saharonim. Combatteremo con loro e per loro affinche’ vengano annullati gli ordini di detenzione e continueremo a lottare in modo che la politica di Israele verso i richiedenti asilo diventi piu’ giusta e leale.

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