Beatificazione di un Sud Africano

Daswa fu brutalmente assassinato il 2 febbraio 1990, nove giorni prima del rilascio di Nelson Mandela dalla prigione. Era sul tardi pomeriggio. Aveva dato un passaggio in macchina ad una persona che aveva con se’ borse pesanti, poche’ non c’erano mezzi pubblici. Mentre stava rientrando a casa, trovo’ la strada bloccata da pietre e tronchi d’albero. Scese dalla macchina per rimuoverli, e in quel momento dai vicini cespugli gli incominciarono a tirare sassi. Corse verso la famiglia piu’ vicina inseguito da uomini e giovani. Entro’ nella casa. Quando i suoi inseguitori raggiunsero la casa, domandarono alla donna che si trovava in cortile dove Daswa si fosse rifugiato, ma lei si rifiuto’ di dire dove si trovava. Minacciata, la donna indico’ il luogo dove Daswa si era nascosto. Lo catturarono e mentre lo bastovano a morte lui pregava: “Padre, ricevi il mio spirito”. Gli versarono anche dell’acqua bollente nelle orecchie e nelle narici per assicurarsi che fosse morto.

La ragione della sua brutale uccisione viene dal fatto che lui si era opposto alla stregoneria. Aveva proclamato apertamente la sua fede cattolica, sostenendo di non poter accettare la magia della stregoneria. Per il suo coraggio e la sua fedelta’, la Chiesa l’ha riconosciuto martire beato.

Sua Eminenza il Cardinale Angelo Amato SDB, Prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, rappresentera’ Papa Francesco alla celebrazione della beatificazione.

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