Gita in Galilea sulle orme di Gesu’ Risorto


Cosi’ scrive Elena sulla gita in Galilea, che si e’ tenuta dall’8 al 10 Aprile 2015, alla quale hanno preso parte alcuni giovani del gruppo “Fiore del Deserto”, accompagnati dai Padri Apolinary, Roman e Piotr.

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Alla conclusione del campo di Pasqua dei bambini, al quale hanno partecipato dieci membri del gruppo giovanile “Fiore del Deserto” come accompagnatori, ci siamo recati a Tiberiade e da li’ a Tabga, luogo situato sulla riva settentrionale del Mare di Galilea. Prima di arrivare a Tabga, siamo stati invitati a cena dalla famiglia di Nimer a Tiberiade (e’ stato un pranzo delizioso!) e poi abbiamo proseguito per Tabga. Abbiamo dormito fino al canto del gallo svegliandoci alle tre del mattino. Una volta alzati, abbiamo fatto colazione, pregato e letto insieme il brano del vangelo in cui Gesu’ dice ai suoi discepoli: “Andate in Galilea e la’ mi vedrete”. Per questa ragione siamo venuti in Galilea nella speranza di incontrarlo.

Abbiamo poi iniziato il nostro percorso sulle alture del Golan e camminato fino a Wadi Hamam per un totale di 21 km.

Quando siamo ritornati a Tabga, abbiamo preparato la cena e questa volta invitando i genitori di Nimer a cenare con noi. Abbiamo mangiato, chiaccherato, ci siamo divertiti e dopo cena siamo andati a letto nella trepidante attesa di un altro giorno ricco di avventure. Venerdi’ mattina, dopo colazione, abbiamo pregato e letto il passo del vangelo in cui Gesu’ appare ai suoi discepoli, mentre sono fuori in barca per la pesca, e lo riconoscono quando Gesu’ insegna a loro come pescare. Secondo la tradizione, questo fatto e’ accaduto a Tabga, proprio nel luogo dove noi ci trovavamo. Al termine della preghiera, abbiamo preso del tempo per guardarci attorno osservando tutti i particolari, per continuare poi il nostro percorso di breve distanza questa volta, verso la Chiesa ortodossa di Cafarnao. Dopo aver visitato il luogo e scattato fotografie, mentre eravamo pronti per ripartire, siamo stati bloccati in chiesa da un forte acquazzone. Abbiamo aspettato che terminasse e poi siamo ritornati a Tabga e da li’ con un auto ci siamo recati a Hamat Gader. Indossati i nostri costumi da bagno, siamo entrati in acqua, che era molto calda, 42 gradi, perche’ fuoriesce dalla terra. Abbiamo comunque continuato a nuotare nell’acqua ed e’ stato molto rilassante. E mentre noi nuotavamo, Padre Piotr ha goduto un messaggio sulle pietre nere calde. Padre Apolinary si e’ concesso invece una siesta, mentre Padre Roman ha fatto ritorno a Haifa. Prima di partire anche noi, abbiamo ringraziato il Signore Gesu’ per tutto cio’ che ci aveva concesso in quei giorni. Siamo partiti alle 20.00 ognuno per la strada verso casa sua.

E’ stata una bella esperienza fisica e spirituale e la suggerisco a chiunque. A coloro che avrebbero potuto unirsi a noi ma hanno preferito rimanere a casa dico: davvero vi siete persi qualcosa di bello e importante!

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