Preferenze Apostoliche Universali della Compagnia di Gesù per il prossimo decennio


Presentiamo qui di seguito le Preferenze Apostoliche Universali dell’Ordine dei Gesuiti che sono state approvate da Papa Francesco la scorsa settimana, e pubblicate dal Superiore Generale della Società di Gesù, P. Arturo Sosa SJ.

 

La scorsa settimana, il Superiore Generale della Compagnia di Gesù, P. Arturo Sosa SJ, ha pubblicato le Preferenze Universali Apostoliche dell'Ordine dei Gesuiti, con la benedizione e l'approvazione di Papa Francesco. Le preferenze guideranno l'attività dei Gesuiti per il prossimo decennio. Oltre all'importanza dell'Ordine dei Gesuiti nella vita della chiesa in tutto il mondo, queste preferenze riflettono bene le intenzioni del Papa per l'attività di tutta la Chiesa, come lui stesso ha dichiarato. Le preferenze sono formulate come segue: prima di tutto la realtà di oggi, quindi "il sogno di Dio", cioè il modo in cui Dio vuole che uomini e donne vivano e costruiscano le loro relazioni gli uni con gli altri, con Lui e con la loro casa comune. Poi la risposta dell'Ordine, il modo in cui pianificano di agire per realizzare il sogno di Dio, Hic et Nunc. Di seguito è riportato un riepilogo delle preferenze, dei sogni e delle risposte. Il documento completo lo si può trovare nel sito dell'Ordine: https://jesuits.global/en/about-us/universal-apostolic-preferences

1. PRIMA PREFERENZA – IL DISCERNIMENTO E GLI "ESERCIZI SPIRITUALI": aiutare le persone a trovare Gesù Cristo e a seguirlo.

La realtà - come stanno le cose: siamo bombardati da immagini e stimoli, al punto che quasi non c’è più spazio per trovare il proprio sé autentico e lasciare che Dio ci incontri. Spesso non conosciamo i nostri desideri, oppure li soffochiamo, e così accade anche per le nostre passioni e il senso della nostra vera vocazione. Senza la saggezza dello Spirito, possiamo facilmente avere la sensazione di non essere responsabili del nostro destino, come burattini in balìa del momento.

Il sogno di Dio: È attraverso il discernimento che prendiamo contatto con il nostro io più profondo, lo spazio dove Dio ci parla. Il discernimento non è necessario solo quando si devono risolvere problemi gravi, è un mezzo per lottare, per seguire meglio il Signore giorno per giorno e ora per ora. «...perché la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo. La riflessione ti custodirà e la prudenza veglierà su di te» (Proverbi 2, 10-11)«La sapienza è splendida e non sfiorisce, facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano» (Sapienza 6, 12).

La nostra risposta: Nei prossimi dieci anni, vogliamo condividere con gli altri la scoperta più importante della nostra vita: Gesù Cristo.

2. SECONDA PREFERENZA - CAMMINARE CON GLI ESCLUSI: Camminare al fianco dei poveri, dei vulnerabili, degli esclusi e di coloro che la società considera inutili, in una missione di riconciliazione e giustizia.

La realtà - come stanno le cose: vediamo che il divario tra ricchi e poveri si allarga in tutto il mondo e sentiamo parlare settimanalmente di centinaia di persone che muoiono mentre cercano di raggiungere una nuova casa. I leader politici hanno alimentato l’odio ed eretto muri fra ricchi e poveri, giovani e anziani, fra chi è nella propria patria e chi deve emigrare. Abbiamo anche presente, con grande pena, la realtà dei bambini che hanno subito abusi psicologici o sessuali.

Il sogno di Dio: Gesù soffre ed è crocifisso nel suo popolo e con il suo popolo, soprattutto i più piccoli. Prende per mano gli esclusi, i maltrattati, i vulnerabili. Dice loro: «venite, ereditate il Regno». Siamo tutti figli di Dio.«Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. [...] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.» (Matteo 5,4.6-11). Jesus in the synagogue at Capernaum: “...to bring Good new to the poor, liberty to the captives and to the blind new sight” (Luca 4,18).

La nostra risposta:Desideriamo, prima di tutto e soprattutto, la conversione del nostro cuore, che ci renda vivi e sensibili a Cristo sofferente in mezzo a noi. Le nostre comunità desiderano essere più ospitali e aperte e imparare a vivere più profondamente nello Spirito di Gesù, uno Spirito che accoglie.

3. TERZA PREFERENZA -PRENDERSI CURA DELLA NOSTRA CASA COMUNE: Lavorare, con profondità evangelica, per la protezione e il rinnovamento della creazione di Dio.

La realtà - come stanno le cose: Come mai prima d’ora, la creazione oggi grida e lotta per essere liberata (cfr. Romani 8, 19-22). La crisi ambientale odierna colpisce in modo particolare i poveri e i più vulnerabili. I cristiani e tutte le persone di buona volontà devono agire con urgenza. Intere nazioni e popoli hanno bisogno di una conversione ecologica se vogliamo essere dei custodi leali di questo meraviglioso pianeta. Possiamo ancora cambiare il corso della storia.

Il sogno di Dio: La nostra fede esige che la creazione sia custodita e rinnovata. Un modo di vivere completamente nuovo si apre come conseguenza di un rapporto personale e appassionato con Gesù. Abbiamo la grazia di trascendere noi stessi (cfr Laudato Si', 208). Abbiamo nuove forze per prenderci cura degli altri e del creato (cfr LS, 217). Possiamo vivere con un nuovo orizzonte, abbracciando la visione di Gesù del Regno di Dio, di un mondo e di un ecosistema rinnovato e trasformato dove siamo tutti fratelli e sorelle, responsabili gli uni verso gli altri. «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno»(Genesi 1, 31).

La nostra risposta:In questo momento cruciale della storia mondiale, la Compagnia di Gesù si impegna a rispondere a questa chiamata del nostro Creatore nei prossimi dieci anni.

4. QUARTA PREFERENZA -ACCOMPAGNARE I GIOVANI IN CAMMINO: Accompagnare i giovani nella creazione di un futuro di speranza.

La realtà - come stanno le cose: La gioventù è tempo di decisioni fondamentali e l'inizio della realizzazione dei nostri sogni. Eppure, i giovani di oggi devono affrontare sfide enormi: l'incertezza delle relazioni nell'era digitale, la diminuzione delle opportunità di lavoro, la crescita della violenza politica, la discriminazione, il degrado dell'ambiente. Tutto questo rende difficile per loro trovare una strada per costruire relazioni personali e familiari di sostegno, basate su solide basi spirituali ed economiche.

Il sogno di Dio: Incontrando Gesù, i giovani possono trovare la via della realizzazione più profonda. «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.» (Giovanni 10, 10). Il Sinodo del 2018 sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale riconosce l’importanza di assumere la prospettiva dei giovani. Siamo al loro fianco. Con loro intravediamo il futuro. Camminiamo con loro per percepire e discernere dove lo Spirito guida il nostro mondo e la nostra Chiesa. «...vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’unione interiore mediante il suo Spirito [...] A colui che in tutto ha il potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen!» (Efesini 3, 16.20-21). «Entrare nella cultura dell’incontro, è una chiamata e un invito ad avere il coraggio di mantenere vivo e insieme un sogno comune [...] Un sogno grande e un sogno capace di coinvolgere tutti» (Papa Francesco nel discorso di apertura della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, Panama).

La nostra risposta:I giovani hanno così tante possibilità in questa era digitale che li unisce come mai prima d'ora. Vogliamo camminare con loro, discernendo queste possibilità e trovando Dio nel profondo della realtà. L'accompagnamento dei giovani ci mette sulla via della conversione; richiede un nuovo modo di vivere nella comunità gesuita, un modo più coerente, più personale, più aperto, più evangelico.

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